mercoledì 4 gennaio 2017

Florence (2016)

Ha stentato ad uscire dalle mie parti ma alla fine sono riuscita a vedere Florence (Florence Foster Jenkins), diretto nel 2016 dal regista Stephen Frears e già candidato a quattro Golden Globe (Miglior commedia/musical, Hugh Grant, Meryl Streep e Simon Helberg candidati rispettivamente come miglior attore, migliore attrice e miglior attore non protagonista).


Trama: la ricca Florence Foster Jenkins ama la musica e non esita a patrocinare concerti di ogni genere ma ha un fatale difetto, quello di essere stonata come una campana. Nonostante questo, la donna riuscirà ad esibirsi come cantante persino alla Carnegie Hall...


"People may say I couldn't sing, but no one can ever say I didn't sing". Queste sono le parole con le quali la Florence Foster Jenkins interpretata da Meryl Streep si congeda dal pubblico e sono parole di comprensibile soddisfazione e persino orgoglio, le stesse sensazioni che probabilmente proverà lo spettatore alla fine del film, sentendosi un po' più motivato a perseguire eventuali sogni impossibili. Sì perché Florence Foster Jenkins, quella vera e vissuta in America all'inizio del '900, è stata universalmente riconosciuta come la peggiore cantante d'opera al mondo, eppure nessuno può dire né che non avesse i suoi fan, tra i quali nientemeno che Cole Porter, né che non si sia esibita nei circoli più esclusivi di New York. Certo, Lady Florence aveva i soldi per poterlo fare e anche, come suggerisce il film, per comprare eventuali critici, eppure la signora aveva a quanto pare soprattutto una gigantesca passione per la musica, una passione che l'ha portata prima a fare da mecenate a concertisti, direttori d'orchestra o persone che condividevano i suoi stessi gusti, poi a "onorare" questi ultimi con esibizioni ad hoc. Questo non vuol dire che l'ultima pellicola di Frears sia un inno alla libertà di fare ciò che si vuole nonostante la manifesta incapacità, per carità: Florence era una pessima cantante e non esiste redenzione per lei nel corso del film né arriva a soccorrerla un improvviso miglioramento delle sue doti dato dalla "practice, practice, practice" da lei tanto citata, però c'è l'indubbia celebrazione di uno spirito indomito, di una persona capace di farsi volere bene nonostante tutti i suoi difetti, di un'amore per la vita alla faccia di tutte le sfortune subite. Quello che Florence lascia intendere, così come suggeriscono le biografie della cantante, è che quest'amante all'ultimo stadio della musica fosse impossibilitata a percepire i suoi difetti vocali a causa degli effetti della sifilide, contratta dal primo marito e diventata nel tempo una bomba ad orologeria che rischiava di privarla della vita da un momento all'altro e non sorprende quindi che amici e secondo marito (per quanto donnaiolo) facessero tutto ciò che era in loro potere per assecondare le manie di questo ciclone fatto a donna. Per questo, Florence non può che starci simpatica e lo stesso vale per tutti coloro che hanno avuto la fortuna (o sfortuna?) di avere a che fare con lei.


La sceneggiatura di Nicholas Martin tratteggia una semi-biografia ironica e romanzata ma tuttavia anche garbata, venata da un senso di malinconica tristezza che non sfocia mai nel patetico, neppure quando la trama passa dalla leggerezza a tratti esilarante dell'inizio ai toni più cupi del finale; come le esibizioni della protagonista, Florence possiede dignità anche nei momenti più volutamente ridicoli (povera Regina della notte!!) e tocca le corde dello spettatore più sensibile mettendogli in bocca un riso amaro, che a tratti fatica ad uscire. Su un palcoscenico fatto di splendide scenografie e reso ancora più bello dalle ricostruzioni abbastanza fedeli sia degli spettacoli che degli abiti indossati dalla vera Florence, si aggirano tre attori capaci di ricreare tra loro un'alchimia tutta particolare. Meryl Streep è la solita Merylona che tutti ormai amiamo odiare (oppure odiamo amare? Che dilemma!), non ha paura di lasciarsi ingrassare dalle costumiste né di mettersi in gioco in un ruolo che talvolta mette a dura prova il senso del ridicolo del pubblico ed è degnamente spalleggiata da Simon Helberg, che tuttavia non riesco a guardare senza vedere comunque un antenato di Wolowitz con inaspettate abilità di pianista, strumento che l'attore suona davvero; le loro interpretazioni mi hanno coinvolta e vederli duettare è uno spettacolo, eppure tra i tre attori l'unico al quale darei il Golden Globe è Hugh Grant, semplicemente strepitoso nel ruolo di marito fedifrago eppure tanto innamorato della moglie, armato di incrollabile aplomb inglese, sguardi che parlano da soli e talmente invecchiato da essere quasi irriconoscibile. So che Hugh Grant stava meditando di ritirarsi dalle scene ma se dovessero capitargli altri ruoli simili gli suggerirei di accettarli senza indugio, ché non tutti gli ex sex symbol della sua età riescono a portare a casa delle interpretazioni valide come questa. Molto probabilmente domenica se lo mangerà Ryan Gosling visto che La La Land viene salutato già come capolavoro anche da chi non lo ha ancora guardato ma la speranza, come insegna Florence, è sempre l'ultima a morire. La gente potrà dire che non capisco un cavolo di attori ma nessuno potrà dire che non ho tifato Hugh Grant anche contro tutti i pronostici.


Del regista Stephen Frears ho già parlato QUI. Meryl Streep (Florence Foster Jenkins), Hugh Grant (St Clair Bayfield) e Rebecca Ferguson (Kathleen) li trovate invece ai rispettivi link.

Simon Helberg interpreta Cosmé McMoon. Famoso per il ruolo di Howard nella serie The Big Bang Theory, ha partecipato anche a film come Mumford, Good Night, and Good Luck., Un'impresa da Dio e ad altre serie quali Sabrina, vita da strega, Perfetti... ma non troppo e Joey. Anche sceneggiatore, produttore e regista, ha 37 anni.


Se Florence vi fosse piaciuto recuperate Marguerite, film francese che non ho mai visto ma che è a sua volta liberamente tratto dalla vita di Florence Foster Jenkins. ENJOY!

12 commenti:

  1. Concordo pienamente. Secondo me resterà a bocca asciutta alla stagione dei premi (e non troppo a torto: casomai, Hugh Grant lo avrei messo tra i non protagonisti, ma secondo me pure Gosling ha poche possibilità), però l'ho trovato adorabile e molto amaro nel finale. Il mio gatto era terrorizzato dagli strepiti di Florence, ma contenta lei? La frase con cui si congeda dice tutto. :)

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    1. Per quanto mi sia piaciuto il film ammetto che un eventuale premio alla Streep mi indisporrebbe ma devo ancora vedere gli altri candidati. Per il resto, non rimane che attendere e sperare che nessun altro gatto incappi nella visione di Florence XD

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  2. Che tristezza Hughino mio sfasciato dal tempo.L'ho appena rivisto in Love Actually,là era tanta tanta roba!
    Questo film lo saltiamo a piè pari,io ed il Khal tenendoci per manina,che fra l'odiosa Meryl e l'argomento di scarso(per noi) interesse...

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    1. Eppure Hughetto mi è piaciuto davvero tanto, nonostante non sia mai stato uno dei miei attori preferiti. Dal mio umile punto di vista si mangia la Streep anche perché interpretando Florence lei vince facile ma il personaggio di St Clair non è così pronto a bucare lo schermo :)

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  3. Hugh a me fa spisciare dal ridere solo a guardarlo in faccia, lo adoro. Dal trailer non avevo riconosciuto Wolowitz! Adesso che so che ci sono questi due mi è venuta voglia di guardare il film anche se pure io sono stonata come una campana e i film musicali non mi fanno impazzire.

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    1. Non è un film musicale, tranquilla. Nel senso, ci sono delle canzoni ma non è un musical e la storia raccontata è molto interessante :)

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  4. L'ho visto giusto ieri anche io e l'ho trovato un film carino caruccio. Impossibile non empatizzare con la protagonista, ma spero davvero non penso di dare l'Oscar a Meryl Streep anche per questa performance perchè sarebbe decisamente troppo.

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    1. No dai, basta Oscar alla Streep. Anche perché ai Golden Globes le daranno già il Cecil B. De Mille Award quest'anno!!

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  5. Ultimamente skippo sempre i film con la Streep, ma per Frears si fa sempre un'eccezione ^^'

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    1. Assolutamente, vale almeno una visione disimpegnata!

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  6. Ho visto ieri, per la prima volta, il trailer. Non ti nego che vorrei vederlo.

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